Ciao Ingrid, piacere! Ci racconti un po' di te per conoscerci meglio?
Ciao a tutti, sono Ingrid, ho 37 anni, sono Italiana e vengo dalla provincia di Pordenone. Sono una sociologa, ma mi occupo anche di formazione e di progettazione nell' ambito sociale. Ho molti anni di esperienza accumulata in Italia come consulente per le amministrazioni locali soprattutto nella progettazione. Amo molto il lavoro di pianificare e ideare progetti dedicati soprattutto ai giovani e alla comunitá. Mi ha sempre attirato il concetto di rete e di network, come strumento per connettere risorse e energie e su queste basi mi é sempre piaciuto lavorare e ricercare per i miei progetti. Quindi complimenti a chi si impegna a creare e alimentare questi luoghi di scambio e di potenziale sviluppo di idee.
In che parte dell'Australia ti trovi e da quanto tempo ti sei trasferita?
Mi sono trasferita in Australia e piú precisamente a Sydney un anno e mezzo fa. La mia decisione di partire non é legata ad una fuga, ma piú che altro ad una scelta condivisa con il mio compagno di vita che é australiano. Il fatto che lui non conoscesse l'italiano e che io invece me la cavassi piuttosto bene con l'inglese ha portato la bilancia a pendere verso questa opzione. L'Australia, in fondo, sembra essere la terra delle opportunitá, soprattutto per chi ha voglia di mettersi in gioco e di lavorare sodo!
Di cosa ti occupi attualmente?
Al momento mi occupo di due progetti paralleli. Da un lato collaboro con un'agenzia che offre servizi di consulenza per studenti internazionali e dall'altro faccio parte di un gruppo di ricerca che studia il fenomeno dell' immigrazione italiana, soprattutto quella giovanile, in Australia e in Nuova Zelanda. In entrambi i lavori ho la possibilitá di essere a contatto con molti giovani italiani che sono espatriati e che mi raccontano la loro storia. Entrambe queste attivitá si sono rivelate davvero stimolanti oltre che interessanti. Conoscere i numeri e i movimenti dei nostri giovani connazionali ci fa capire quali sono i loro sogni e le loro aspettative quando decidono di intraprendere un viaggio dall'altra parte del mondo.
Qual è stato l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento dall'Italia in Australia? Potresti raccontarci un po' la tua esperienza?
L'aspetto piú difficile legato al trasferimento in Australia é stato senza dubbio quello di dover lasciare la mia famiglia e gli amici. Non solo, io ho abbandonato anche un lavoro e una iniziale carriera politica nel mio comune di nascita. Tutte cose che ancora mi mancano tutti i giorni. La decisione di trasferirmi, come giá detto, non era legata ad una fuga dall'Italia come succede a diverse persone. É stata una decisione che la vita mi ha messo davanti e ho accettato la sfida. Avevo la mia casetta e tutte le mie relazioni sociali e lavorative davvero molto attive. La mia vita in Italia era vivace e davvero interessante.
All'arrivo in Australia, mi sono ritrovata senza un vero piano d'azione. Le prime cose di cui occuparsi sono state quelle del visto e della ricerca di un lavoro. La prima situazione é stata davvero la piú complessa: se non si conosce il mondo dei visti australiano si rischia davvero di perdere molto tempo e molto denaro solo per poter rimanere e lavorare temporaneamente. Il primo visto che ho potutto fare é stato quello da studente: ho studiato per 6 mesi un corso di business. Riprendere a studiare é stato interessante, ma non era davvero tra le mie prioritá! Avrei preferito iniziare subito con un lavoro interesssante e collegato alla mia esperienza pregressa. Il primo periodo é stato quindi un po' di scoperta e di studio, ma con uno sguardo ancora molto rivolto al mio passato e all'Italia.
Nel frattempo ho preparato tutte le carte e messo via i soldini per poter richiedere il visto con il mio compagno. Avendo deciso di occuparci da soli della cosa, senza l'ausilio di un avvocato, abbiamo dovuto spendere moltissimo tempo nella raccolta di documenti e testimonianze che potessero provare che la nostra relazione fosse genuina. Vi assicuro che non é cosa semplice come potrebbe sembrare! Servono davvero molte prove e qualche volta sale il dubbio che ci sia qualcosa di non reale nella propria storia, davvero, succede! É stato molto stressante!
Tutto sta andando meglio, ho forti amicizie anche qui e devo dire che ho conosciuto gente in gamba e meravigliosa che spero che continui ad accopagnarmi in questo viaggo australiano!
Come si vive in Australia rispetto all'Italia? Quali sono le differenze principali?
In Australia, é risaputo, la qualitá della vita é piuttosto elevata. Sydney e Melbourne sono entrambe nella top 10 delle cittá in cui la qualitá della vita é migliore. Ció é decisamente vero per gli Australiani: welfare e servizi funzionano molto bene, il clima é piacevole e la natura, wow, fantastica!
Per non parlare dei guadagni, che sembrano essere davvero buoni, anche se poi il costo della vita é altrettanto alto. Infine, la meritocrazia: nel mondo del lavoro si puo' effettivamente crescere e ottenere promozioni nonchè riconosicmenti.
Tuttavia, per chi emigra in Australia e non ha un visto permanente (che consente di rimanere e lavorare a tempo pieno e avere assistenza sanitaria) il discorso, spesso é un po' diverso. Chi giunge con visti temporanei é spesso legato a lavori temporanei e spese di assicurazioni e visti molto elevate. Si trova facilmente lavoro, ma soprattutto nel settore turistico e della ristorazione. Negli altri settori non é facile entrare a meno che non si abbiano una serie di requisiti molto precisi e una professione che é ritenuta di interesse per il governo australiano.
In generale, per chi si muove qui, e soprattutto dopo i 30 anni, é necessario pianificare molto bene il trasferimento sia da un punto di vista economico, che di tipologia di visti.
Una volta entrati nel sistema australiano, allora tutto funziona e si riesce davvero a mettere le basi per una qualitá della vita migliore. L'Italia, come ripeto, per me é il paese migliore dove vivere, tuttavia, al momento sta attraversando un periodo di stasi e recessione, che non consente ai governi di prendere decisioni forti per cambiare le cose. Per i giovani ci sono poche occasioni di crescita, molti dichiarano di non vedere un futuro lÃ. Potrá essere vero o meno, ma la sensazione é davvero questa. Un paese dove I propri giovani la pensano cosà é un paese fermo e rischia di non avere passione. L'Italia, senza passione, fará fatica a risalire!
Abbiamo le migliori cose al mondo e gli Australiani ci invidiano e ci copiano moltissimo: il cibo in primis, poi la moda, il caffé, e il buongusto in cima.
A livello professionale, credi che l'Australia ti possa offrire qualcosa in più rispetto all'Italia? In caso affermativo, come mai secondo te?
A livello professionale la mia sensazione é che l'Australia offra quella dinamicitá che in Italia purtroppo non c'é piú. Giovani e meno giovani qui possono permettersi di lasciare una posizione lavorativa non soddisfacente e trovarne una nuova in poco tempo. Il cosiddetto turn over esiste e le persone possono invesTire su se stesse per ottenere risultati professionali migliori.
All'interno di una stessa azienza o compagnia, anche l'ultimo arrivato puó, se capace, crescere e trovare gli spazi per esprimere le proprie competenze. Devo dire, che a mio parere, qui in Australia e a Sydney in particolare, ci sono molti settori dove il sistema é avanzato (es. Finanza, economia) ma altri dove c'é davvero molto da fare e quindi molte opportunitá: ad esempio nelle politiche per i giovani, negli scambi internazionali e nel turismo!
Cosa si può fare nel tempo libero a Sidney? Come si svolge la vita sociale?
A Sydney il tempo libero per me é davvero poco, perché lavoro molto! Ad ogni modo esistono moltissimi locali, si possono visitare diversi bar e ristoranti per mesi! Gli abitanti di Sydney sono davvero molto sportivI, pertanto non puó mancare una palestra ogni cento metri! Si possono trovare tutti gli sport, molto popolare é anche il gioco delle bocce su erba (chiamato bowling, ma sull'erba!)
I pub e bar sono il principale luogo di ritrovo e qui, la birra scorre a fiumi: gli Australiani bevono parecchio e non é ooco frequente incontrare strani personaggi che ti raccontano la propria stramba vita!
Inoltre, per chi ha voglia di visitare e girare, si puó uscire da Sydney e visitare le blue mountains e altri splendidi posti come le oltre 100 spiagge che la caratterizzano!
Vivere all'estero ha in qualche modo cambiato il tuo modo di vedere le cose ed affrontare le situazioni?
Avevo giá vissuto in Inghilterra diversi anni fa, ma questa esperienza é davvero diversa. Mi ha dato la possibilitá di mettermi alla prova su molti fronti e mi ha aiutata a uscire dalla mia "comfort zone" piú di una volta, sia per la lingua che per il confronto con diverse culture.
Il melting pot di culture e di persone che vivono a Sydney mi hanno offerto la possibilitá di venire a contatto con persone provenienti da ovunque nel mondo e questo gioco forza ti mette a confronto con le tue abitudini e le tue visioni del mondo. Se la mia visione del mondo é cambiata non lo so ancora, so per certo che ce ne sono davvero moltissime altre insieme alla mia che hanno lo stesso diritto di esistere ed esprimersi!
Hai qualche consiglio o suggerimento da dare ai nuovi arrivati o a chi sta per trasferirsi al fine di organizzarsi al meglio?
Per i nuovi arrivati il mio consiglio é di mischiarsi il piú possibile con altre nazionalitá e imparare l'inglese al meglio perché solo con la lingua inglese si possono davvero avere molte occasioni per qualsiasi cosa qui. Studiare l'inglese ma soprattutto parlarlo nella vita di tutti I giorni. Andare a vivere con Italiani sará anche piú semplice ma non porta molto lontanto nell'apprendimento della lingua.Per chi invece sta pianificando il proprio trasferimento, sia temporaneo che per tentare di rimanere, consiglio vivamente di informarsi al meglio sulle regole dei visti australiani e su quello che i nostri connazionali condividono sui social media. Esistono blog, pagine facebook e forum che offrono consigli pratici e, in qualche caso, anche informazioni che i siti ufficiali tralasciano.
Ovviamente non é possibile pianificare tutto nel dettaglio, qualche imprevisto succede sempre. Quindi partire con spirito positivo e curioso é forse l'arma migliore!
Un bilancio della tua esperienza fuori Italia fin ad oggi, lo rifaresti?
Un bilancio, davvero non facile. Qualcosa di negativo, tipo il costo della vita e la difficoltá di viaggiare: adoro l'Europa perché in poche ore di volo sei in una cittá e una cultura completamente diversa. Qui, la natura é meravigliosa, ma le cittá sembrano un po' le stesse e sono distantissime!! Altre cose molto positive: la mia relazione e la possibilitá di costruire un futuro per una famiglia e per la mia profesisone. Le persone che ho conosciuto e la lingua inglese che adoro.
Lo rifarei? Al momento sÃ!