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Valeria a Zurigo: "All'inizio è stata dura ma sapevo di avere preso la direzione giusta"

Valeria in Svizzera
Pubblicato 05 Luglio 2017
Alla ricerca di una professione creativa che in Italia faticava a trovare e complice la proposta di convivenza da parte del fidanzato che già viveva a Zurigo, Valeria decide di trasferirsi sapendo -in cuor suo- che era la strada giusta da percorrere. Tenace e determinata, si è rimboccata le maniche ed ha iniziato una nuova vita che le ha permesso di trasformare in un lavoro concreto la sua passione per scrittura, arte e fotografia. Adesso è una giornalista freelance, iscritta al registro svizzero, che collabora con testate online nazionali ed europee. Vi consiglio di seguirla anche sul suo blog "Zurich Wonderland" dove condivide racconti urbani, consigli per vivere la città, itinerari a piedi, eventi e tanto altro...lettura altamente consigliata!

Parlaci di te: chi sei e da dove vieni?

Ciao a tutti! Mi chiamo Valeria, ho sangue tedesco e francese che mi scorre nelle vene ma sono nata a Roma in un bellissimo pomeriggio di settembre del 1982.
Sono cresciuta cullata dalla bellezza e dalla storia di Roma, circondata da architetture millenarie, da un infinito numero di musei e, ovviamente, da generose porzioni di carbonara.
Sono appassionata di arte, design e fotografia e da quando mi sono trasferita in Svizzera queste mie passioni sono diventate parte integrante del mio lavoro di giornalista freelance.

Qual è il tuo Paese d'espatrio?

Svizzera.

Quali sono i motivi principali per cui hai deciso di andare a vivere all'estero?

Mi sono trasferita all'estero seguendo l'amore. Il mio fidanzato era già in terra elvetica e l'ho raggiunto.
La sua proposta di andare a convivere è arrivata al momento giusto: ero alla ricerca di nuove esperienze e avevo iniziato a considerare l'idea di trasferirmi all'estero e cambiare lavoro.
Ero alla ricerca di una professione creativa e indipendente e non vedevo grandi opportunità in Italia.

Ti è capitato di avere paure o incertezze prima della partenza?

Certo! Non avevo mai vissuto all'estero prima di trasferirmi a Zurigo, e quando la decisione ha preso corpo mi sono domandata se ne sarei stata all'altezza.
Non avevo mai gestito la mia vita privata e lavorativa in un'altra lingua (o in più lingue come poi è successo) e avevo paura di essere un po' vecchiotta per cambiare lavoro e reimpiegarmi in un'industria, quella del giornalismo, completamente diversa da quella da cui provenivo.
Quando mi sono trasferita avevo 31 anni e ho imparato presto che qui “basta” rimboccarsi le maniche: cambiare lavoro non è strano, è possibile, e soprattutto si crede nell'aggiornamento costante.
Non avevo invece incertezze sul trasferimento in sé: sentivo di stare andando nella giusta direzione, e la spinta a rimettermi in gioco mi ha dato tanta energia. Il primo anno è stato durissimo ma ho testato me stessa in un contesto molto diverso da quello di provenienza, e gli insegnamenti che ne ho tratto non hanno prezzo.

Qual è l'iter da seguire per l'ottenimento del permesso di soggiorno?

Esistono diversi permessi di soggiorno (le categorie e qualche link utile lo trovate in un mio post ) che sono legati al Paese di provenienza e all'avere, o meno, un lavoro.
I documenti richiesti cambiano a seconda del permesso che si sta richiedendo. Quando si arriva a Zurigo prima di tutto ci si registra presso il Kreisbüro di appartenenza (l'equivalente della nostra circoscrizione) legato all'indirizzo di residenza.
Il secondo passo consiste nel richiedere il permesso di soggiorno compilando un modulo apposito e allegando i documenti richiesti. Di solito la procedura è abbastanza agevole e i documenti possono essere presentati allo stesso Kreisbüro, che si occuperà poi di inviarli all'autorità cantonale competente per il rilascio dei permessi di soggiorno.
Il permesso lo si riceve direttamente a casa via posta.

Come si è svolto il tuo processo di adattamento a Zurigo?

All'inizio non è stato facile. Ero molto motivata ma sono arrivata a Zurigo senza conoscere il tedesco e per i primi mesi mi è sembrato di vivere in una bolla. Solo quando ho iniziato ad usare il tedesco quotidianamente la situazione è migliorata e sono anche iniziate ad arrivare le prime opportunità lavorative.
Ho cercato da subito di “vivere come gli svizzeri” per quanto possibile: mi interessava capire come si svolgeva la vita in città, quali erano le usanze, i cibi locali e in questo la curiosità mi ha aiutata molto. Anche la scuola di tedesco che ho frequentato mi ha dato delle coordinate, e mi ha fatto scoprire associazioni e istituzioni utili per la vita a Zurigo.

Di cosa ti occupavi in Italia?

In Italia ho lavorato per 6 anni come consulente di una pubblica amministrazione.
Sono stata fortunata perché svolgevo un lavoro che era strettamente legato alla mia tesi di laurea in relazioni internazionali.

Cosa fai adesso?

Già prima di trasferirmi in Svizzera avevo iniziato a collaborare con un magazine di viaggi nel tempo libero, fino ad arrivare a scrivere una guida cartacea su Roma, pubblicata dalla BUR Rizzoli. Queste due esperienze sono state così positive che ho realizzato di voler scrivere a tempo pieno e farne la mia professione.
Quando mi sono trasferita in Svizzera ho colto l'occasione al volo ed ho fatto il cambio di carriera che avevo in mente.
Adesso sono una giornalista freelance iscritta al registro svizzero e collaboro con magazine online e cartacei in Svizzera e in Europa.
Scrivo in italiano ed inglese (per il tedesco mi sto esercitando) e scrivo soprattutto di arte e cultura, interior design, viaggi e lifestyle.

Quali sono le differenze principali che hai riscontrato tra lo stile di vita svizzero e quello italiano?

Ho l'impressione che lo stile di vita svizzero abbia meno sovrastrutture. Qui sono molto legati alla natura per esempio, e i weekend sono per lo più dedicati allo sport, alle gite in montagna o al lago.
È una vita che ha ritmi più lenti, che bada alla praticità e mira a un equilibrio tra vita privata e professionale.

E per quel che concerne somiglianze/differenze a livello umano?

A livello umano trovo ci voglia più tempo per riuscire a fare amicizia e quindi ad entrare in confidenza.
Tendenzialmente le persone sono gentili e disponibili ma per riuscire a rompere il guscio ci vuole pazienza. Ecco forse da dove viene il luogo comune secondo cui gli svizzeri sono freddi.
In realtà non lo sono, hanno un modo diverso di fare amicizia e una volta entrati in confidenza diventano famiglia.
Due cose che mancano sono il concetto di convivialità che abbiamo noi e la spontaneità. Di solito non amano le sorprese e gli inviti all'ultimo minuto.

Ci sono degli usi locali che sono entrati a far parte della tua quotidianità dopo il trasferimento?

Non uso più la macchina se non per i viaggi lunghi e la super-spesa settimanale.
Non utilizzo ancora la bicicletta quanto farebbe uno svizzero, ma è tra i buoni propositi per la bella stagione.
Un'altra usanza che ho adottato è quella del barbecue al lago: la vita all'aperto è molto organizzata e con i barbecue pubblici sempre disponibili è semplice organizzare un picnic post lavoro.
Mi sono dovuta arrendere inoltre all'idea di avere un'agenda per gli appuntamenti con gli amici, un'usanza che cozza con il mio concetto di tempo libero ma che è essenziale se vuoi vivere una vita sociale più integrata.

Quanto ti costa vivere a Zurigo?

Vivere a Zurigo non è economico ma per fortuna gli stipendi sono adeguati.
L'aspetto di cui forse si parla poco è che ci sono tante attività da fare che sono del tutto gratuite o assolutamente accessibili.
Per darvi un'idea dei prezzi, una birra media a Zurigo si aggira intorno ai 6 franchi mentre un Big Mac (per fare riferimento a un famoso indice dell') 6.50 franchi.

Che quartiere/zona della città consigli per cercare alloggio?

Trovare una zona di Zurigo brutta o sconsigliata è molto difficile.
La città è tendenzialmente piacevole e ben organizzata un po' ovunque. Si tratta quindi di scegliere se si preferisce un quartiere più residenziale oppure più popolato di negozi e ristoranti.
La parte della cosiddetta “Silver Coast”, lato ovest del lago, è molto carina: gli edifici sono colorati e ci sono diverse aree verdi; inoltre alcuni quartieri come Enge e Wiedikon sono molto vicini al centro.
Dall'altro lato del lago i prezzi vanno decisamente su ma c'è da considerare che la “Gold Coast” beneficia di 1 ora in più di sole al giorno!

Com'è organizzata la rete del trasporto pubblico? È efficiente?

La rete del trasporto pubblico a Zurigo è davvero efficiente, non è un luogo comune. Ci si può spostare grazie a tram, bus, treni, funicolari e traghetti. Non c'è la metro ma non ce n'è davvero bisogno!
Gli orari vengono di norma rispettati e cambiare mezzi di trasporto è davvero facile. In circa 25-30 minuti di viaggio si arriva da un capo all'altro della città.
Questo è un aspetto che apprezzo molto della mia nuova casa: sono stata sempre pendolare quando ero in Italia e mi sono resa conto di aver sprecato tantissimo tempo solo per gli spostamenti. Tempo che ora ho a disposizione per fare attività molto più gratificanti.

Che opportunità lavorative offre Zurigo?

Il mercato del lavoro a Zurigo non è facilissimo e le opportunità variano molto a seconda del settore. Neanche a dirlo, i settori trainanti sono quelli della finanza e dell'IT. Ma non mancano opportunità nel terziario, nel commercio e anche nell'industria creativa e culturale che, a mio modesto parere, sta conoscendo un periodo di nuovo impulso.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Sono appassionata di fotografia e ogni volta che ho un po' di tempo libero, e il meteo lo permette, esco a fare delle passeggiate fotografiche.
Spesso visito mostre e non è difficile trovarmi in qualche museo.
Un'altra passione, da buona italiana, è la cucina e la condivido con il fidanzato e gli amici che nei weekend vengono a trovarci.
Mi piace viaggiare, anche se non sono una viaggiatrice compulsiva, e approfitto della posizione strategica di Zurigo al centro dell'Europa per esplorare i Paesi che ci circondano. Francia, Germania e Austria sono solo a 1 ora di macchina da Zurigo.
Vorrei infine iniziare a fare un po' di hiking e approfittare dei bellissimi sentieri nel verde della Svizzera.

Scrivi un blog, come si chiama e quando hai cominciato a scriverlo?

Con l'inizio del 2017 ho deciso di aprire un blog.
Si chiama ed è il diario online grazie a cui racconto la “mia Zurigo”, una città che è un po' a tinte pastello, elegante, a volte enigmatica ma sempre affascinante. Finora la Zurigo che ho avuto modo di conoscere ha poco a che vedere con le banche ed ha una vita culturale frizzante. Quello che vivo, i luoghi e i musei che visito, le vie che percorro cerco di fotografarle e raccontarle al meglio.
Non è solo un modo per raccontare la mia nuova casa ad amici e lettori, ma anche un modo personale di scoprire e riscoprire la città con occhi sempre freschi.

Che tematiche tratti?

Nel blog parlo della città, di come viverla ed esplorarla soprattutto a piedi.
Una delle rubriche, chiamata “”, è inoltre ispirata alla mia esperienza di expat: cerco di dare qualche consiglio a chi sta pensando di trasferirsi qui, o vive già qui e vuole confrontare le esperienze fatte.

Il blog ti è stato utile per allacciare rapporti di amicizia (virtuali o reali) con altri espatriati?

Il blog ha solo 5 mesi, e sto iniziando a dialogare con alcune blogger italiane e straniere soprattutto in questo ultimo periodo. I canali social del blog aiutano molto per i primi contatti, ma spero di poterle incontrare presto anche dal vivo.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Questa è una domanda con la “D” maiuscola! Professionalmente parlando, sto cercando di far crescere la mia attività e di collaborare con sempre nuovi magazine internazionali e realtà locali, soprattutto con riferimento ai settori del turismo e della cultura.
A livello linguistico mi sono ripromessa di imparare a scrivere in tedesco; con la lingua parlata me la cavo bene, ma non ho ancora raggiunto il giusto livello per pubblicare su magazine e portali.
Per la vita privata ci sono progetti in cantiere e… vedremo come andranno le cose!

Svizzera
Zurigo

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