Salve Francesca.
Sono felice ed onorato di esser stato interessato alla discussione.
Oramai sono circa 3 anni che risiedo in questo Paese, e mi sento di dire che lo sbaglio piu' grande e piu' grave sia quello di credere di trasferirsi in un paese occidentale civilizzato.
Comprendo che le mie parole possono suonare forti, ma credetemi, e' proprio cosi.
La cosa assurda, paradossale, e' che la Svezia viene dipinta come un paese dal welfare perfetto, dal rispetto della cittadinanza e dalla tolleranza, dal perfetto funzionamento delle mindigheter (autorita'), e via dicendo.
Nulla di piu' falso.
La Svezia ha la cattiva abitudine di crogiolarsi, cullarsi e vantarsi di dati statistici che escono dalle proprie tasche; come si suol dire, chi si loda, si sbroda... Autocritica: zero assoluto.
Vi faccio un esemio: se io ho intenzione di trasferirmi in Angola, piuttosto che nel Burkina Fasu od in qualche altro posto sconosciuto ed ostile, so bene ( e ne sono quasi certo) che trovero' di certo qualcosa che non funziona.
Contrariamente, la Svezia 'vanta' standard (di varia natura) di gran lunga piu' elevati dei Paesi Europei.
In questi 3 anni ho avuto modo di contrattare il lavoro (con gli arbetsgivare svedesi, datori di lavoro). Ho avuto esperienze con i facket (sindacati, praticamente costosissimi ed inesistenti), ho avuto un infortunio sul lavoro che mi ha dato modo di constatare che le casse svedesi (försäkringkassan ed AFA kassan, le omologhe di INPS ed INAIL italiane) non solo sono inefficenti, ma hanno delle lacune mostruose.
Ho avuto modo, inoltre, di intraprendere delle lamentele anche per il servizio sanitario nazionale offerto (l'IVO - ispetion vård och omsorg, l'omologo del nostro tribunale del malato), e mi sono accorto della totale collusione tra i servizi ispettivi e la sanita' nazionale; vi basti pensare che entrambi fanno parte del ministero della salute. Come chiedere all'oste se il vino e' buono...
Detto quanto sopra, dobbiamo fare una puntualizzazione, che qui di seguito vado a specificare:
La Svezia e' un paese che rispetta i diritti ed elargisce sostegni (bostadsbidrag, stöd, ecc.) SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AI CITTADINI SVEDESI ED AGLI ESILIATI POLITICI (asilpolitiker). Le persone come me, sono destinate a lavorare, pagare le tasse, i sindacati, le casse private di sostegno alla perdita del lavoro, e di non avere alcun altro diritto.
Vi basti pensare, inoltre, che la Nostra Ambasciata non e' riuscita nemmeno a far imporre la lingua italiana come lingua accessibile nei rapporti con le autorita' (mi riferisco a skatteverket - ufficio delle tasse, ecc.); tradotto significa: se andate sui siti, troverete supporto in innumerevoli lingue, oltre a quelle europee il bantu, il somalo, il persiano, dialetti di cui ignoravo l'esistenza, ma non l'italiano.
Per questa sera termino questo piccolo capitolo introduttivo.
Se siete interessati ad approfondimenti, suggerirei di affrontare un tema alla volta, altrimenti cio' apparrebbe solo uno sfogo personale.
Un caro saluto a tutti