Parlaci di te: chi sei e da dove vieni?
Io sono Eleonora, ho trent'anni e per tutta la vita ho vissuto e lavorato tra Milano e provincia, finché un bel giorno di quasi due anni fa, con il mio compagno e la nostra cagnolina, abbiamo deciso di lasciare l'Italia.Ìý
Qual è il tuo Paese d'espatrio?Ìý
Ora vivo in Spagna, a Valencia.
Quali sono i motivi principali per cui hai deciso di andare a vivere all'estero?
Tramite il lavoro del mio ragazzo abbiamo avuto la possibilità di trasferirci qui a Valencia. Al momento, in Italia vivevamo in un paesino del comasco, in una casa a ridosso di un bosco dove mancava anche l'illuminazione pubblica. Eravamo fuori dal mondo, tant'è che per bere un caffè al bar dovevo prendere l'auto e fare almeno 4 o 5 chilometri fino al paese. Quando c'è stata la possibilità di trasferirci qui, al mare, al caldo, in questa città bellissima… abbiamo colto al volo l'occasione!
Ti è capitato di avere paure o incertezze prima della partenza?
Mah, prima della partenza in realtà non molte. O meglio, avevo un po' di ansie ma solo dovute all'aspetto organizzativo del trasferimento, nel senso: riusciremo a vendere tutti i mobili che abbiamo oppure riusciremo a farci stare tutte le cose che dobbiamo portare nel furgone? Ecco, domande di questo tipo. Oppure, speriamo che il giorno del viaggio, a fine dicembre, non nevichi o cose così.
Come si è svolto il tuo processo di adattamento a Valencia?
All'inizio è stato piuttosto semplice. Sarà che eravamo in due, io e il mio ragazzo, e quindi ci siamo aiutati parecchio. Magari fossi venuta sola, sarebbe stato più difficile. Anche con la lingua non è stato difficile, più che altro perché ho iniziato da subito un corso privato. Volevo impararla in fretta, per rendermi autonoma il prima possibile e alla fine così è stato.
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Di cosa ti occupavi in Italia?
In Italia ho sempre lavorato come contabile. Ho fatto questo lavoro per dieci anni e ho lavorato in diverse aziende.Ìý
Cosa fai adesso?
Adesso… sto cercando di capire cosa voglio fare. Il lavoro della contabilità non mi ha mai entusiasmato molto e anzi, verso la fine, mi aveva proprio stremato. Qui sto cercando di reinventarmi, di capire cosa voglio fare davvero.
Scrivi un blog, come si chiama e quando hai cominciato a scriverlo?
Il mio blog si chiama , ho iniziato a scriverlo quando ancora ero in Italia, nel periodo in cui organizzavamo il trasferimento. È nato per gioco, era un modo per raccontare agli altri come gestivo questo passo della nostra vita, come abbiamo trovato una casa, come abbiamo materialmente organizzato il trasferimento. Poi una volta arrivata qui, a Valencia, ho iniziato a scrivere anche della città e pian piano, man mano che io visitavo le cose, i musei, i monumenti eccetera, ne scrivevo sul blog.Ìý
Che tematiche tratti?
In generale, su My Life in Valencia si possono trovare sia informazioni e consigli utili per coloro che qui a Valencia vogliono venirci in vacanza e sia consigli su come trasferirsi qui, informazioni pratiche sui documenti necessari, su come cercare una casa, eccetera.
Il blog ti è stato utile per allacciare rapporti di amicizia (virtuali o reali) con altri espatriati?
Proprio rapporti di amicizia, no. Diciamo che sono stata contattata diverse volte, sia da persone che volevano venire qui in vacanza e chiedevano info turistiche e sia da persone che stanno pensando di trasferirsi qui, e quindi chiedevano informazioni più pratiche relative appunto al trasferimento. Però per vari motivi, non ho mai incontrato nessuno di persona, almeno non per il momento. In futuro spero di poter allacciare anche rapporti reali con qualcuno.
Qual è l'iter da seguire per l'ottenimento del NIE?
Innanzitutto bisogna prendere l'appuntamento tramite il sito (sede.administracionespublicas.gob.es/icpplus/index.html), dopodiché il giorno dell'appuntamento ci si presenta al commissariato in Calle Bailen 9, che si trova vicino alla Estación del Norte, con copia e originale dell'Empadronamiento (certificato di residenza), del documento d'identità e del modello EX-15 compilato. Poi si deve pagare una tassa di circa 10 euro (i moduli li consegnano direttamente quando si va all'ufficio del commissariato) e circa una decina di giorni dopo si può andare a ritirare il NIE.
L'Empadronamiento, invece, è il certificato di residenza e per ottenerlo bisogna recarsi all'ufficio dell'Ayuntamiento in Calle Periodista Azzati (meglio se si prende l'appuntamento online, così ci si risparmia qualche ora di fila) con un documento che attesti di risiedere in Valencia (contratto di affitto o certificato di proprietà di casa o bolletta di un'utenza intestata a proprio nome) e con un documento d'identità .
Il primo documento da richiedere è certamente l'Empadronamiento, che è anche più semplice, poi si richiede il NIE. Entrambi sono documenti spagnoli e non hanno nulla a che vedere con l'AIRE, a cui comunque bisogna iscriversi entro 90 giorni se si ritiene che la propria permanenza all'estero durerà più di sei mesi. Per farlo, basta inviare una raccomandata al Consolato Generale d'Italia a Barcellona con i documenti di cui sopra (NIE, Empadronamiento e documenti personali) e il relativo modulo compilato, scaricabile dal sito internet del consolato.
Quali sono le differenze principali che hai riscontrato tra lo stile di vita spagnolo e quello italiano?
Per quello che ho visto, qui a Valencia (ma in generale un po' in tutta Spagna) amano passare il tempo all'aria aperta. Per esempio, ad ogni ora del giorno, che siano le 9 del mattino o le 5 di pomeriggio, nelle terrazze dei bar ci troverai sempre qualcuno. Inoltre qui i ritmi sono molto più tranquilli e abituata come sono a quelli di Milano, ancora non mi capacito che per bere un caffè al bar ci devo mettere almeno venti minuti!Ìý
E per quel che concerne somiglianze/differenze a livello umano?
È difficile dare una risposta a questa domanda. Gli spagnoli, come anche gli italiani, si differenziano molto da nord a sud. E trovo che, nel complesso, i valenciani rispecchino un po' il classico stereotipo dello spagnolo: sono solari, amano fare fiesta, vivono a un ritmo in generale piuttosto lento e rilassato.Ìý
Ci sono degli usi locali che sono entrati a far parte della tua quotidianità dopo il trasferimento?
Al momento non molti. Uno certamente è fare la colazione in stile valenciano, con la tostada de tomate, cioè una specie di bruschetta con il pomodoro. E per me, che ero abituata a cappuccino e brioche, è stato difficile abituarmi! Ma ora, sono una tostada-dipendente!
Quanto ti costa vivere a Valencia?
Preciso che mediamente gli stipendi qui a Valencia sono un pochino più bassi rispetto all'Italia, per lo meno rispetto a Milano a cui io era abituata. Magari sono in linea con altre città italiane, onestamente non so. Il costo della vita… dipende. Uscire a pranzo o a cena o fare un aperitivo fuori è mediamente più economico (mi rapporto sempre con Milano, però!), mentre altre cose costano sostanzialmente come in Italia.
Un iPhone costa forse 5 euro in meno dell'Italia, lo stesso se si va a fare shopping da grandi catene come Zara o Benetton, per dire. In questi casi, non ci sono differenze di prezzo. Gli affitti in generale costano meno, quindi tutto sommato vivere qui mi costa meno che non in Italia.Ìý
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Che quartiere/zona della città consigli per cercare alloggio?
Dipende dalle esigenze di ciascuno, diciamo che non ci sono quartieri migliori di altri. Chiaro, ci sono quartieri più cari e quartieri più economici, oppure quartieri più serviti ed altri meno, però in generale la scelta della zona dipende per prima cosa dal budget che ciascuno ha a disposizione e, secondo, se si preferisce vivere in zone più trafficate e incasinate (ad esempio il centro) oppure in zone più defilate e tranquille.
Io prima ho abitato in una zona semi-centrale, residenziale, ben servita, un po' cara, devo ammetterlo, ma sono scappata! Soprattutto durante Las Fallas, la festa di tre settimane che si celebra nel mese di marzo, era invivibile. La via la chiudevano al traffico, c'erano baccano e confusione tutte le sere fino a tarda notte. Dopo sei mesi ci siamo spostati in una zona più esterna, comunque comoda e ben servita (in quindici minuti con il bus sono in centro), ma decisamente più tranquilla.
Com'è organizzata la rete del trasporto pubblico? E' efficiente?
Il trasporto pubblico è abbastanza efficiente. C'è la metropolitana, anche se non copre interamente la città , anzi, una buona metà ne resta scoperta. Però ci sono gli autobus, che funzionano piuttosto bene e sono anche abbastanza economici. Se non si vuole fare un abbonamento mensile si può acquistare una tessera ricaricabile con 10 viaggi che costa € 8,50. Ogni corsa vale 60 minuti e permette fino a 3 cambi, quindi con 85 centesimi sostanzialmente si può viaggiare da un capo all'altro della città . Inoltre, questa tessera la possono fare anche i turisti, perché non è nominale.
Che opportunità lavorative offre Valencia?
La situazione lavorativa spagnola è piuttosto difficile, al momento. Da quello che vedo, la maggior parte degli italiani che vengono qui trovano lavoro nel settore della ristorazione, anche perché a Valencia ci sono davvero moltissimi bar e ristoranti.
Negli altri settori, essendo stranieri, è un po' difficile trovare lavoro, ma non impossibile. Chiaramente, in qualunque caso, la conoscenza anche minima dello spagnolo è imprescindibile.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Solitamente passeggio molto con la mia cagnolina, che anche lei qui è rinata. Inoltre, faccio pilates, che mi piace molto, leggo spesso e quando posso ne approfitto per andare in giro per Valencia, mi piace fare strade nuove, scoprire angoli particolari della città , visitare mostre e musei.Ìý
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Onestamente, non lo so! Siamo nomadi, di indole, quindi probabilmente tra qualche anno cambieremo ancora. Magari rimanendo sempre in Spagna, magari torneremo in Italia o magari sceglieremo un altro paese ancora più lontano. Chi vivrà , vedrà !