La scorsa settimana, l'Arabia Saudita ha annunciato che riaprirà i suoi confini a gennaio 2021. Il Bahrein segue la stessa politica ma concederà l'accesso sul territorio solo ai cittadini dei paesi del Medio Oriente e ai titolari di un visto. In una prima fase si favoriranno i soggiorni brevi per rilanciare il turismo, settore che è stato duramente colpito dal COVID-19. Alla luce di queste misure, come devono comportarsi gli stranieri che vogliono espatriare in Medio Oriente per lavoro?
Chi può viaggiare in Medio Oriente oggi?
Qualche mese fa vi abbiamo fornito una panoramica sulle conseguenze economiche che l'esodo degli espatriati ha avuto sui paesi del Medio Oriente. Non si prevedono miglioramenti a breve termine dato che le partenze di massa continuano. Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita hanno annunciato che non rilasceranno visti e permessi di lavoro fino a nuovo ordine. Il loro obiettivo in questo momento è rilanciare il settore turistico. Dal 24 settembre gli Emirati Arabi Uniti rilasciano solo permessi di ingresso. L'Arabia Saudita rilascerà visti turistici a partire da gennaio 2021. Il Bahrein ha annunciato la riapertura dei confini ai cittadini dei paesi del Golfo, ai viaggiatori che non necessitano di visto, ai titolari di visti validi ed a coloro che hanno diritto al visto in arrivo. Tutti i viaggiatori in ingresso devono sottoporsi al tampone per il COVID-19 e devono autoisolarsi fino all'ottenimento del risultato.Â
Le ripercussioni della crisi sugli espatriati
La scorsa settimana, l'Arabia Saudita ha annunciato che i contratti di lavoro dei medici stranieri, anche di quelli con più di dieci anni di servizio nel Paese, non saranno rinnovati. Tuttavia, sono i vigore delle eccezioni che interessano medici e infermieri altamente qualificati. Gli Emirati Arabi Uniti hanno annullato la proroga automatica di tutti i visti, dei permessi di ingresso e delle carte d'identità . Migliaia di espatriati, il cui visto è scaduto dopo il 1 marzo 2020, hanno dovuto lasciare il Paese l'11 settembre. Chi è rimasto, deve pagare una multa di 200 dirham per il primo giorno di soggiorno oltre il termine concesso, più 100 dirham per ogni giorno extra.
Tuttavia, gli Emirati Arabi Uniti hanno attuato una strategia per rilanciare la loro economia. Dubai ha recentemente introdotto un visto per pensionati rinnovabile ogni cinque anni. Questo visto è destinato ai professionisti stranieri che già lavorano in città  e che stanno per andare in pensione. I candidati, per fare domanda, devono: avere più di 55 anni, avere un conto risparmio presso una banca emiratina di almeno un milione di dirham, o possedere una proprietà immobiliare del valore di due milioni di dirham.
L'Oman fa ancora affidamento sulla forza lavoro straniera
I professionisti stranieri costituiscono una fetta importante della forza lavoro omanita. Il Governo ha quindi deciso di ridurre le spese per il rinnovo dei visti di lavoro (da 782$ a 525$) fino a Dicembre 2020. Il Ministero del Lavoro informa inoltre che accetta domande per permessi di lavoro temporaneo o part-time.
Dall'inizio della crisi sanitaria, molti espatriati hanno lasciato il paese. Ad oggi, più di 222.300 lavoratori stranieri impiegati nel settore pubblico e privato sono stati lincenziati e sono stati costretti a lasciare il paese. Il tasso di occupazione è sceso del 14,3% su tutto il territorio nazionale.Â
Per arginare la situazione sono state introdotte delle misure che consentono ai lavoratori stranieri di cambiare datore di lavoro senza dover lasciare il paese. Le aziende private che necessitano di manodopera possono richiedere il trasferimento di un certo numero di dipendenti attraverso un accordo scritto tra le due società . Questa misura mira non solo a preservare l'occupazione, ma anche a ridurre il numero di partenze dall'Oman.
Il Qatar liberalizza il mercato del lavoro
A differenza degli altri paesi del Golfo, il Qatar sta attuando delle misure per non perdere i suoi lavoratori stranieri in vista della Coppa del Mondo FIFA 2020. E' stato introdotto un nuovo stipendio minimo, applicabile ad ogni professione e nazionalità . Inoltre, il sistema Kafala è stato abolito con l'obiettivo di liberalizzare il mercato del lavoro locale. Grazie a questa misura, gli espatriati che desiderano cambiare impiego non necessitano più l'autorizzazione dell'ex datore di lavoro. I lavoratori stranieri hanno anche il diritto di cambiare datore di lavoro entro 90 giorni dalla scadenza del permesso di soggiorno. Vale la pena notare che il 95% della forza lavoro locale, e il 90% della popolazione, è costituita da espatriati.