Ricordi ancora il giorno in cui hai dato la notizia: ti saresti trasferito all'estero per coronare il tuo sogno. Riesci ancora a percepire lo stupore, gli sguardi invidiosi e le congratulazioni di rito. "Beato te!" esclamano spesso amici e parenti, in modo quasi esagerato, facendoti sentire speciale. Sei un espatriato. Ma perchè la gente ha una considerazione così alta dell'espatrio? Tra sogni, preconcetti e realtà, essere un espatriato ti rende davvero più cool?
Vivere in un posto da cartolina
Ti sei mai ritrovato a scorrere decine e decine di foto su Instagram? I paesaggi da sogno catturano la tua attenzione e ti ritrovi a sognare una vita all'ombra delle palme, con i piedi immersi in acque turchesi o sdraiato su un prato fiorito. In passato, solo i fotografi professionisti potevano venderci il sogno. Ora, tutti i viaggiatori possono improvvisarsi fotografi, utilizzando filtri per rendere i loro scatti ancora più belli. Le foto si distorgono, così come la vita dell'espatriato... e hai l'impressione che viva in un posto da cartolina. Il lato positivo è che, grazie ai social network, puoi parlare con lui, fargli domande e persino entrare nei suoi contatti. Il fatto di essere una “mini-celebrità” lo rende immediatamente più cool degli altri.
Espatrio: un sogno ad occhi aperti?
L'ignoto terrorizza o attira. L'espatriato ha trovato la carta vincente: si distingue dalla massa ed è, di riflesso, interessante. Si accompagna ad un'aura di mistero, avvicinabile e sfuggente allo stesso tempo, una percezione accentuata dall'atto stesso di trasferirsi in un Paese straniero. Nell'immaginario collettivo, l'espatriato vive un sogno, soprattutto se abita in posti esotici. Per i più, l'espatriato ha quotidianamente accesso a paesaggi mozzafiato, mentre gli altri - i comuni mortali presi dalla loro routine - devono fare i conti con cieli tetri. Gli espatriati possono anche riflettere ferite interiori non rimarginate. Hanno raggiunto ciò che alcuni non hanno il coraggio di fare. Hanno realizzato il loro sogno. Come si fa a non trovarlo affascinante? Come non provare una certa invidia? Da qui possono nascere percezioni distorte.
Gli espatriati viaggiano, quindi sono cool
Non tutti i Paesi godono dello stesso prestigio. Il fascino di un espatriato varia notevolmente a seconda della nazione di trasferimento. Non sorprende che le destinazioni più idilliache e ricercate aumentino il fascino di un espatriato. Questo è particolarmente vero se la destinazione è lontana e sconosciuta, quindi "esotica". Nel gioco dell'osare o non osare, l'essere un espatriato fa guadagnare molti punti. Avendo realizzato il loro sogno, gli espatriati sono considerati più forti e resilienti degli altri. Sono determinati, persistenti, attivi e intraprendenti. Ogni aggettivo positivo sembra aderire al termine "expat". Vengono percepiti come degli amanti dell'avventura e della natura, dei curiosi giramondo, dei poliglotti, degli storici e dei geografi, come se essere un espatriato fosse una professione esaltante. La loro vita è percepita come un'esperienza entusiasmante e incredibile.
L'espatriato gioca con le parole
Se l'espatriato è cool, l'immigrato lo è molto meno. Eppure, entrambi i termini descrivono la stessa realtà. Tuttavia, pochi espatriati si definiscono immigrati: è una questione di prospettiva, come si direbbe altrove. Gli espatriati, spesso, preferiscono descriversi in base al Paese che lasciano piuttosto che in base a quello in cui si trasferiscono; per questo a volte non riescono a integrarsi del tutto.
Rispetto agli immigrati, però, gli espatriati vengono definiti in modo molto più lusinghiero. È colpa dei media? Colpa della storia? Gli espatriati non sempre si pongono questa domanda. Non sono loro i responsabili del clamore che li circonda. Tuttavia, a volte si compiacciono un po' della situazione.
Gli espatriati abbelliscono la realtà
Un piccolo boost all'ego non guasta. È vero, essere un espatriato non sempre equivale a una vita affascinante. Ma come puoi dirlo ad amici e parenti che ti hanno messo su un piedistallo non appena hai descritto il tuo progetto di vita a Barcellona, Melbourne o Tokyo? Guardano le tue storie su Instagram e immaginano che tu sia privilegiato, pensano che guadagni bene e che tu abbia tanti amici. A volte, ammettilo, indori la realtà. Condividi le tue difficoltà? Certo, lo fai, ma a volte ti accusano di “esagerare” e di non apprezzare “la fortuna” che hai. Tutto viene attribuito alla “fortuna”, e solo tu conosci le sfide che hai dovuto affrontare per finanziare il tuo trasferimento e ottenere il visto. A volte ti senti incompreso, a volte isolato. Quindi sì, di tanto in tanto abbellisci la realtà per preservare la tua immagine, ma attento a non esagerare.
Il bicchiere mezzo pieno va comunque bene
Fortunatamente, chi ti conosce sa che non sei diventato un influencer miliardario. Si rende conto che vivere all'estero ha i suoi alti e bassi. Alle persone piace sia ascoltare che raccontare storie interessanti ed essere un espatriato offre molto materiale in entrambi i casi. Spesso si dice che gli espatriati vivono un periodo di luna di miele nei primi periodi del trasferimento. Ma la realtà varia molto a seconda dell'individuo e delle circostanze. Alcuni non passano la fase della luna di miele e si adattano alla nuova routine nel giro di poche settimane. Altri devono fare i conti con lo shock culturale, le difficoltà finanziarie e la solitudine.
Se essere un espatriato può sembrare cool, potrebbe essere merito - o colpa - dei preconcetti intorno alla sua figura. Viaggiare tende ad allargare la mente e trasferirsi in una destinazione ambita può aumentarne il fascino. Il cambiamento porta con sé delle sorprese e naturalmente preferiamo immaginare che siano piacevoli. Speriamo che la vita all'estero, come la vita in generale, ci riservi cose belle, ma ci prepariamo anche alle sfide. Questo è ciò che comporta vivere all'estero. Quando il fascino svanisce, emerge la realtà di una routine che mette in discussione qualsiasi visione romantica. La quotidianità fa parte della vita, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Gli espatriati non sempre hanno il tempo, la voglia e le risorse (o tutte e tre) per vivere la "bella vita" nel loro nuovo Paese. Dopo tutto, la bella vita può essere vissuta sia lontano da casa che restando dove si è. È una questione di prospettiva.